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Chiesa Nuova
San Nicolò di Bari

La nuova San Nicolò sorse, come nuovo polo religioso della Cittadina, unitamente alla Parrocchia Maria SS. Assunta presso il Convento, a partire dal 1957.

La nuova Chiesa riprese le forme della precedente e fu fornita di cupola, alta 22 metri, ricoperta in rame, dal campanile ove era alloggiate sei campane, realizzate a partire dal cinquecento. Suppellettili, marmi, paliotti, pulpito, altari e tele furono tutti recuperati dall’antica San Nicolò.

L'interno rappresentava una sintesi tra l'antico e il nuovo: tra le tante statue, erano state ricollocate la "Madonna della neve" del XVI secolo, precedente alla scuola del Gagini, quelle dei Santi Patroni, il Sacro Cuore di Gesù, la cui devozione nasce a San Nicolò di San Fratello nel 1870, fra le prime tre Parrocchie di Sicilia a ottenere l’istituzione dell’Apostolato della Preghiera, e l’imponente gruppo ligneo settecentesco della Madonna del Carmelo, quasi tutte di scuola napoletana. 

Precedenti alla produzione statuaria, figuravano in Chiesa le maestose otto tele, di produzione sei e settecentesca, aventi quasi tutte come soggetto centrale prevalente, la Madre del Signore: le Anime del Purgatorio di F. Liuzzo del 1701, la Natività di Cristo di G. Tommasi, la Madonna del Lume e la Madonna del Rosario, che reca incastonati nella cornice 15 piccoli quadri sui misteri del Rosario, entrambe di O. Sozzi; l’Angelo custode, i Santi ausiliatori del 1797, e l’Immacolata con i Santi della Controriforma e la tela della Crocifissione, fornita dal grande Redentore in legno di tiglio. 

Plastico Chiesa San Nicolò 3.jpg

L’intero ciclo decorativo era chiuso da dodici imponenti vetrate istoriate, di scuola palermitana, realizzate nel 1997. Nella parete di fondo era stato alloggiato il sontuoso organo a canne di fattura acese del 1857, mentre tra gli archi delle colonne pendevano dodici ninfe in vetro e metallo, realizzate a Palermo nella seconda metà dell’Ottocento. Nel corso degli ultimi lavori per l’adeguamento liturgico del grandioso tempio, era stato realizzato dall’artista Venturelli di Montepulciano, un grande mosaico di Cristo Risorto posto nell’abside dell’altare maggiore. 

Mosaico del Cristo Risorto.jpg

Del vasto tempio, anch’esso gravemente compromesso dal più recente dissesto idrogeologico del 14 febbraio 2010, resta questa opera del Risorto, mentre tutti beni, che è stato possibile recuperare della demolita Chiesa, sono stati conservati in attesa di nuova provvidenziale opportunità, che consenta alla popolazione di avere un nuovo tempio e un idoneo edificio per la vita parrocchiale delle molte volte provata Comunità.

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