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Antica Apollonia
ATTENZIONE
Il massiccio roccioso del Monte Vecchio di San Fratello formato da rocce carbonatiche di età mesozoica sorge a m 718 slm in una posizione altamente strategica; sulla sua sommità sorge un centro siculo poi ellenizzato, comunemente identificato con l’antica Apollonia, anche se, fino al periodo degli scavi archeologici del 2003 – 2005, nessuna testimonianza, archeologica, epigrafica o numismatica ne aveva pienamente confermato l’identificazione.
Di Apollonia parlano le fonti: Diodoro Siculo (XVI, 72, 5) dice che la città era sottomessa politicamente, insieme a Engyon al tiranno Leptine, il quale venne deposto da Timoleonte nel 342 a. C. e che Apollonia venne distrutta da Agatocle, di ritorno dalla Libia, nel 307 a. C., dopo due giorni di assedio (XX, 56, 4).

Anche Cicerone menziona civitas Apolloniensis sottoposta da Verre a pesanti decime e Apollonia a proposito di Aristodamo, a cui Verre restituì i propri schiavi in cambio di molto denaro; infine dice che una nave di Apollonia faceva parte della flotta, comandata da Cleomene, che venne incendiata dai pirati presso il Capo Pachino e il suo capitano Antropino venne ucciso (nozioni tratte dalle Verrine di Cicerone). Nei secoli alcuni studiosi hanno menzionato Apollonia nei loro studi, con ipotesi, sulla collocazione del sito, contrastanti: (Aretius e il Fazello nel ‘500, e poi Benedetto Rotelli e Saverio D’amico nel 1800). E poi l’Holm, il Salinas, il Pais, Antonino Meli, Luigi Vasi, Benedetto Rubino, Biagio Pace, Luigi Barnabò Brea.

Il sito di Apollonia costituisce un contesto archeologico di estrema rilevanza storica e topografica. Nell’antico abitato, dopo l’età classica, se si eccettua una breve frequentazione nel XII sc., non se ne sono sovrapposti altri, infatti l’insediamento medievale da cui deriva l’attuale centro abitato di San Fratello, si è sviluppato a valle e sul Monte Vecchio sorgono soltanto la Chiesa dei santi Alfio Filadelfio e Cirino e qualche isolato casolare rurale. Ciò ha reso possibile la conservazione dell’assetto originario del sito della città antica.

Nel triennio 2003-2005 tre campagne di scavo realizzate coi fondi POR Sicilia hanno permesso di esplorare alcune aree dell’acropoli del sito. Sono stati realizzati alcuni saggi che hanno permesso di intercettare sia le fortificazioni, sia alcuni spezzoni di abitato riferibile a due fasi, una di età ellenistica e romana e, l’altra normanna.
Dall’esame della monetazione e della ceramica si può confermare l'identificazione del sito con Apollonia fondata nella prima metà del IV secolo a. C. forse da Dionigi, tiranno di Siracusa, come avamposto contro i cartaginesi.
L’occupazione del sito si svolse in due periodi di tempo abbastanza ben definibili, il primo tra la fine del IV e la prima metà del III a. C., quando la città venne distrutta da Agatocle e il secondo tra il I secolo a. C. e il I secolo d. C., quando la città venne progressivamente abbandonata.

Il sito venne poi rioccupato soltanto dopo molti secoli, e precisamente nei primi decenni del XII secolo. Si tratta di un periodo piuttosto breve, cioè il periodo compreso tra il regno di Ruggero II ed il regno di Guglielmo I. In epoca normanna il ripopolamento del Monte e del vicino centro San Fratello ad opera dei Lombardi, determinarono la definitiva scomparsa dei resti dell'antica città, infatti tutti i monumenti e le abitazioni furono oggetto di esplorazione e i blocchi lapidei vennero utilizzati per realizzare le nuove costruzioni.
Brani tratti da: APOLLONIA: indagini archeologiche sul Monte Vecchio di San Fratello 2003 - 2005 a cura di Carmela Bonanno. "L'erma" di BRETSCHNEIDER
